Gesù a giudizio

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Il “caso Gesù” continua ad essere una delle vicende processuali più oscure mai conosciute, ammesso che si possa davvero discorrere di processo. L’esperienza del Golgota infiamma l’interesse mai sopito di chi è ancora alla ricerca del filo di Arianna per uscire da un labirintico dramma che può definirsi veramente umano, nonostante l’aurea divina del suo protagonista; l’umano e il divino creano infatti un inscindibile unicum, che è musica soave, inebriante come il canto delle sirene. L’alone enigmatico che avvolge l’imputato ha generato un caleidoscopio di questioni giuridiche, politiche e religiose che ruotano intorno ad un’unica domanda: Quid est veritas? La ricerca della verità prende le mosse dall’agire di Gesù, forse paragonabile a quello dell’Antigone sofoclea, lasciando spazio alla trasposizione sul piano giuridico di questo colorato groviglio di questioni irrisolte, e si snoda poi nei sentieri più reconditi di questa vicenda iniziata tra il lento fruscìo dell’Orto degli Ulivi, ove ha inizio quel ciclo di consegne conclusosi dinanzi a Pilato, un inquisitore ambiguo che pungola l’attenzione dei più: chi era veramente? Un imbelle che con facilità se ne lavò le mani o un abile politico che ascoltando la vox populi rispettò le regole della democrazia? Il silenzio straziante dei chiodi, la solitudine della croce e l’agonia umana del Getsemani incorniciano il compimento del progetto per il quale il Padre ha permesso che il suo unico Figlio venisse al mondo, per donargli salvezza cospargendolo del sangue versato su un patibolo infame dal primario archetipo di Agnus Dei, il vero capro espiatorio.
La coltre divina che quasi nasconde i tratti umani di un dio, rende impossibile disseppellirne la storia, ma i frammenti raccolti consentono di guardare al processo a Gesù con occhi di colore diverso e nuovo, insieme giuridici, politici e religiosi.
La ricostruzione del complicato groviglio di tesi propugnate dagli studiosi, concernenti gli aspetti fondamentali del caso analizzato, quali per esempio la sua esatta qualificazione (fu un vero processo?), e soprattutto, la responsabilità per quello che è stato definito come il più grande degli assassinii giudiziari (e non già legali, come si vedrà).
Il cammino verso il dramma del Golgota, prende le mosse dall’inderogabile disamina sul contesto geografico e socio-politico della Giudea, in quanto palcoscenico dei fatti ivi analizzati.
È bene guardare al processo a Gesù con occhio critico e con la consapevolezza dell’indubbia singolarità che lo connota, con tutta la sequela di questioni (non solo squisitamente giuridiche) che gravitano intorno a questo caso giudiziario dai contorni quasi inafferrabili e di cui, pertanto, non se ne può dare una soluzione incontrovertibile.

Pathos Edizioni – Maggio 2022


Chiara Rosa Cerrone, una napoletana dall’animo cordobese.
Il mondo è la mia casa, il diritto un appassionante e difficile amante che mi fa ardere il cuore. Immediatamente dopo la laurea in giurisprudenza – conseguita nel 2021 con Lode presso L’Università degli Studi di Napoli Federico II – ho lavorato in due dei più importanti studi legali del mondo, a Bruxelles prima e a Roma poi, occupandomi di diritto della concorrenza, Antitrust e aiuti di Stato; ho poi congelato l’attività forense per inseguire il sogno di una vita: diventare magistrato. Un’ambizione che provo a conciliare con il lavoro in tribunale come addetta all’Ufficio per il Processo, e con la passione per la scrittura, che considero una medicina per l’anima. Questo libro nasce dalla voglia di fare della mia tesi di laurea la reale conclusione di un percorso di studi tanto soddisfacente quanto struggente. È il prodotto di anni di una ricerca intensa e spontanea che ha visto coinvolte non soltanto discipline diverse, ma anche luoghi diversi, tutti a me molto cari: Napoli, Cordoba e Israele; rispettivamente, le mie radici, la mia casa acquisita e il mio spirito. La tranquillità ansiosa dell’Orto degli Ulivi, la calma del monte delle Beatitudini e l’infinito circoscritto del mare di Galilea sono state fondamentali per rendere briosa questa prosa scientifica che resta un mero contributo di una giurista non ancora perfettamente formatasi.
Language, Linguistics and Literature).

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